“Ti parlo di me a scuola” è un laboratorio offerto dal progetto FREQUENTIAMO – finanziato dal Dipartimento per le Politiche per la Famiglia – Presidenza del Consiglio dei Ministri e con ente capofila Cooperativa “La Coccinella” di Anzio che si pone l’obiettivo di contrastare i disturbi del comportamento alimentare, favorendo un’educazione completa sugli alimenti e le loro caratteristiche oltre che riflessioni sul rapporto tra cibo ed emozioni.
A condurre questo percorso dedicato a ragazzi e ragazze dagli 11 ai 17 anni saranno la responsabile del progetto, dottoressa Antonella Grande (psicologa de “IL CENTRO – Professionisti a servizio della persona” della cooperativa sociale La Coccinella) e gli operatori dell’associazione “Animenta”, ente partner di progetto. “Siamo contenti di questo percorso che mette insieme diverse realtà – spiega Antonella Grande – Fare rete per noi è un’opportunità oltre che una volontà. In questo laboratorio, in particolare, avremo da una parte le scuole in quanto beneficiarie del percorso e dall’altra un’associazione specializzata nella tematica che andremo ad affrontare. Il progetto FREQUENTIAMO, del resto, si è sempre caratterizzato per il suo lavoro di stretta collaborazione con enti di vario tipo che hanno a cuore il futuro dei nostri ragazzi”.
In merito agli incontri nelle scuole Laura Montanari, socia fondatrice e vicepresidente di Animenta, in un video pubblicato sulla nostra pagina Facebook spiega inoltre: “Grazie al progetto FREQUENTIAMO stiamo attivando all’interno delle scuole partner di progetto degli incontri di informazione e sensibilizzazione sul tema dei disturbi del comportamento alimentare. Si tratta di un tema molto importante, soprattutto in questo periodo storico, perchè l’incidenza di questi disturbi tra i giovani è cresciuta molto. Per questo motivo abbiamo scelto di realizzare i nostri appuntamenti all’interno delle scuole, cercando di favorire una maggiore consapevolezza”.
Gli incontri di “Ti parlo di me a scuola” sono strutturati “attraverso delle lezioni interattive che prendono il tema più alla larga, – continua il racconto – nel senso che non parliamo dei disturbi del comportamento alimentare in maniera prettamente clinica ma cerchiamo di portare gli studenti a riflettere sulla dimensione psicosociale, sul retroterra culturale che viviamo, sull’utilizzo dei social media, sul rapporto con l’alimentazione e con l’immagine di sè. Tutto questo lo facciamo anche grazie al supporto di esperti sia dell’area psicologica come psicologi, psicoterapeuti, psichiatri che dell’area della nutrizione, quindi dietologi, nutrizionisti o dietisti. Usufruiamo del loro supporto per dare un’informazione corretta e funzionale anche e soprattutto in caso di eventuali necessità da parte dei ragazzi presenti agli incontri.”.
L’importanza della presenza di queste figure specializzate, come spiega ancora Laura Montanari, è molto utile per dare corrette informazioni agli adolescenti e chiarire eventuali dubbi sul tema. “In quest’epoca ci troviamo purtroppo bombardati da tanti falsi miti, per questo riteniamo che avere degli esperti che si mettono a disposizione e spiegano come approcciarsi al cibo è molto utile anche nell’ottica della prevenzione di questi disturbi”, conclude la vicepresidente dell’associazione Animenta.